[In collaborazione con Festival musico letterario "Fino a leggermi matto"]
Nell’epoca della digitalizzazione totale, l’industria musicale si trova al centro di una profonda trasformazione che richiede un’analisi radicalmente critica. Social media e piattaforme di streaming promettono un accesso senza precedenti al patrimonio musicale globale, eppure qualcosa di profondo sta mutando nella natura stessa dell’esperienza musicale contemporanea. Mentre milioni di brani scorrono attraverso playlist automatizzate e metriche di engagement plasmano silenziosamente il formato della canzone, emergono interrogativi cruciali sul destino della cultura pop e del suo potenziale controculturale nel contesto capitalismo delle piattaforme. Il panel esplora le sottili tensioni di questa trasformazione: come gli imperativi dell’ottimizzazione algoritmica ridefiniscono l’orizzonte creativo, come le logiche dell’automazione si insinuano nelle pratiche di ascolto, come la promessa di democratizzazione culturale si capovolge in nuove, sofisticate forme di egemonia, come dietro la superficie scintillante delle interfacce digitali si possono nascondere nuovi regimi di controllo, standardizzazione culturale ed esclusione sociale.