Conosciamo bene il potere della musica, soprattutto dal vivo: avvicina le persone e crea spazi di condivisione, crescita e divertimento. Veicola messaggi, costruendo ponti tra culture e stili diversi. Stiamo valorizzando al meglio questo potere? I concerti che organizziamo sono davvero i migliori possibili? Arrivano alle esigenze di tutto il possibile pubblico e artistə?
L'inclusione, grazie ad una maggiore consapevolezza dei singoli, ma anche alle leggi nazionali e programmi Europei, ha preso una posizione prominente. Sulle tracce di attività pionieristiche nel mondo degli eventi in paesi come UK, anche in Italia nasce una viva attenzione da cui nascono risposte concrete:
Il Concerto Che Vorrei, percorso partecipativo con l’obiettivo di mappare e analizzare le esigenze del pubblico, degli artisti, delle artiste e degli spazi della musica dal vivo per giungere al concerto ideale: partecipato, accessibile e inclusivo.
Tutti Inclusi, progetto per l'inclusione sociale, verso l'abbattimento di barriere in eventi musicali e non solo.
Vediamo alcuni esempio, per ispirare una visione futura in cui accessibilità sarà diventato sinonimo di normalità, per artistə, pubblico - e per chi organizza eventi.